Ne abbiamo provate tante. Proviamo anche questa

Al'entrata c'era il porta abiti più bello, con ancora l'ingresso sul tinello. In fondo al viale tutto pieno, già spuntava il grande melo; di quei tempi ormai passati, dove i giorni erano lieti e spensierati. Nel camino c'era sempre, quella pentola bollente; e di castagne erano pieni, ogni cesto ai nostri piedi.

Ai miei tempi si giocava a RisiKo, per conquistare il mondo. Quegli affari colorati, non sparavano davvero; era il numero in crescendo, che dettava il cambiamento. Si spostavan le pedine, sopra un mondo colorato; alla fine diventato solo terra di conquista; di signori ben vestiti, e dai dollari serviti.

Son passato dal droghiere; niente olio, sale e pere. Oh che bello!  oh che sollazzo; mi son solo rotto il mazzo. Aspettare chi sta male, poi finisce all'ospedale. Lunghe notti e lunghe attese; son le 5 ormai passate. Alle 9 esco di fretta; non c'è più la bicicletta. Il Signore tanto strano, sta a cavallo col Sultano; Era ospite da me...  or di notte fa da sé.

Questa sera è il 31 ottobre. In Italia, ormai da tempo, è arrivato questo ultimo tormento. Dall'esterno abbiamo preso, ogni drappo ancora appeso; e la cultura nostra, resta ancora più nascosta. Sai, ogni tanto, viene solo nostalgia, di tornare piccolini; con dei dolci e dei bacini. Ora invece ai nostri cari, mandiamo solo messaggi amari. Cosa dire poi del mondo? Oggi è tutto uguale e tondo.

Non ricordo quando è stato, che l'umanità ha svoltato. Non ricordo più da quando, non si parla più di tanto. So per certo che anni fa, c'era solo spazio al bar. Ora, dentro queste mura, c'è soltanto la paura; di restar più e sempre soli. Ciao a voi, cari signori.